La pubalgia è un’infiammazione, mioentesite, che interessa la zona pubica e i muscoli che su essa prendono inserzione: adduttori, addominali (retto e obliqui), piramidale e pettineo.
I sintomi sono molto fastidiosi e in genere si distinguono con dolori di varia entità e/o una sensazione di bruciore che coinvolge la zona inguinale, pubica scendendo fino all’interno coscia.
La pubalgia è un dolore spesso cronico che predilige gli sportivi, in particolare i calciatori, i giocatori di squash e tutti quegli sport in cui sono coinvolti gli arti inferiori in cambi di direzione repentini, affondi o grandi sollecitazioni sulle gambe.
Nello sportivo viene così a formarsi una degenerazione delle inserzioni tendinee che provoca una serie di sintomatologie che variano dal semplice fastidio appena alzati o durante un allenamento, al dolore intenso, invalidante e che ostacola qualsiasi attività fisica, camminata compresa.
I sintomi di una pubalgia in genere possono essere riassunti come dolori sordi o lancinanti nella zona della sinfisi pubica e addominale (sempre in relazione con il pube), la parte interna delle cosce, ma a volte anche la zona scrotale o in sede retropubica accompagnato dalla fastidiosa sensazione di incompleto svuotamento vescicale..
La pubalgia nei casi più gravi si presenta come un dolore continuo e molto profondo con fitte lancinanti in caso di movimenti bruschi come cambi di direzione o affondi, capace di impedire persino la corretta camminata.
Quando il dolore persiste e diventa invalidante per la corretta esecuzione dei vostri movimenti è necessaria una diagnosi precisa.
A oggi i sintomi della pubalgia derivano da tre tipologie di sindromi:
il primo gruppo individua tutte le pubalgie che interessano le tendinopatie inserzionali degli adduttori e addominali associate a osteo-artropatia a carico della sinfisi pubica (molto frequente nel calcio);
del secondo fanno parte le lesioni del canale inguinale e della parete addominale;
Nel terzo gruppo troviamo tutte quelle pubalgie non riconducibili a problemi della parete addominale, ma che fanno riferimento a compressione nervosa, lesioni al muscolo ileopsoas, otturatore interno o quadrato femorale, problemi ossei come fratture o lesioni da stress a carico della sinfisi pubica, della testa del femore, ma anche neoplasie, osteomieliti, ecc.
Oltre a queste cause che sono in genere quelle più indagate esistono altre correlazioni un po’ meno conosciute come quelle che vedono la pubalgia strettamente legata all’articolazione temporo- mandibolare, alla masticazione e di conseguenza alla postura: una malocclusione può creare tensioni a livello dei muscoli masticatori, tensione che viene trasmessa poi a livello cervicale e su tutto il sistema posturale.