La fascite plantare è un’infiammazione della fascia plantare, ovvero il cordone fibroso che decorre in avanti dalla zona mediale del calcagno fino alla radice delle dita del piede. La patologia si può manifestare su 2 livelli:
a livello del calcagno: in questo caso viene denominata “fascite plantare prossimale”;
a livello del medio piede: in questo caso viene denominata “fascite plantare distale”.
E’ un disturbo molto frequente fra gli sportivi, soprattutto tra chi pratica running, ma si presenta con regolarità anche tra gli sportivi che giocano a calcio e a rugby, tra chi pratica la danza e l’atletica leggera e, in generale, in tutti quegli sport in cui i piedi sono sottoposti a sistematici impatti. Durante la fase di appoggio nel passo, nella corsa, e nel salto, la fascia plantare viene stirata in maniera significativa, soprattutto nella sua inserzione calcaneare. Tendenzialmente tende a colpire prevalentemente un solo piede.
Le cause che provocano la fascite plantare sono diverse:
una postura scompensata con fascia muscolare posteriore tesa che mette in tensione la fascia plantare;
una eccessiva pronazione del piede;
piede piatto o piede cavo;
rigidità del tendine di Achille;
utilizzo di scarpe non adeguate (troppo larghe o troppo strette, troppo morbide o troppo rigide);
sovrappeso e obesità;
allenamenti sbagliati;
contrattura o debolezza di alcuni muscoli della gamba come il polpaccio, il peroneo, il tibiale posteriore e gli estensori delle dita del piede.
La fascite plantare non sempre si manifesta attraverso gli stessi sintomi. Infatti, il dolore viene anche descritto come di tipo “migratorio”:
a volte compare al centro del tallone;
in alcuni casi si insinua al centro della pianta del piede e si irradia fino alle dita;
in altri ancora risale fin sulla parte posteriore della gamba.
In molti casi il dolore può essere molto intenso, tanto da impedire non solo la corsa, ma persino una semplice camminata; altre volte invece può manifestarsi in modo più lieve. In entrambi i casi, il dolore non va comunque trascurato poiché questa patologia non regredisce naturalmente e, se non curata, può trascinarsi a lungo.
L’ecografia mostra irregolarità nella zona d’inserzione della fascia e può evidenziare una “spina calcaneare” che dimostra l’ipersollecitazione della fascia plantare.